Una vittima dell'ottusità e dell'arretratezza culturale di questo paese.
Non ci sono altre parole per descrivere il suicidio del giovane quindicenne romano, portato all'estremo gesto, sembra, anche per colpa delle derisioni sulla sua presunta omosessualità. Una tragedia di questo tipo provoca rabbia per una società come quella italiana che ancora tratta come persone di serie B coloro che vogliono esprimere in libertà la propria sessualità, così come coloro che sono di una etnia differente.
È giunto il momento, una volta per tutte, di portare l'Italia sugli standard europei di tutela contro l'omofobia, estendendo al più presto la legge Mancino anche per gli omosessuali.
Solo attraverso azioni di questo tipo, congiuntamente ad un riconoscimento legale del matrimonio per tutti, potremo estirpare l'ignoranza di tutte quelle persone che vedono nell'omosessualità un fattore di diversità da emarginare.
Come Giovani Democratici Emilia Romagna ci uniamo al cordoglio della famiglia, chiediamo sia fatta luce sulle motivazioni che hanno spinto il ragazzo al suicidio e infine ribadiamo con forza la necessità di porre un argine alla discriminazione legiferando su questa materia così delicata.
Essere estroversi, o vestire in modo eccentrico, non sono motivi validi per una morte.